Uno dei condimenti che accompagna meglio gli spaghetti è sicuramente il polpo alla luciana. La cottura dell’animale marino lo renderà tenerissimo. Il suo sapore si mischierà a quello dei pomodorini, per un risultato estremamente particolare. In tutto questo c’è da tuffarci dentro gli spaghetti, che andranno a raccogliere ogni ingrediente per regalarvi la boccata perfetta. Insomma, se volete rendere tutti felici a tavola è questa la ricetta che dovete seguire. Oggi vediamo la versione di Antonino Cannavacciuolo, che ci racconta il suo segreto per un risultato ancora più saporito.
Spaghetti al polpo
Ingredienti
- spaghettoni 350 g
- polpi piccoli 800 g
- passata di pomodoro 600 ml
- aglio 1 spicchio
- prezzemolo 60 g
- vino bianco 100 ml
- olio evo 40 ml
- sale
- pepe
Preparazione
Il segreto di Antonino Cannavacciuolo per rendere migliore il sapore dei polpi è quello di sfregarli con sale fino e poca acqua prima della cottura. In questo modo eliminerete la viscosità esterna. Dopo averli sciacquati per bene ed eliminati becco occhi e interiora potrete quindi passare alla preparazione degli spaghetti con polpo. Fate soffriggere lo spicchio d’aglio in padella con l’olio extravergine di oliva e i gambi di prezzemolo. Aggiungete i polpi e lasciateli rosolare per un minuto. Quindi versate la metà del vino bianco a disposizione. Chiudete con un coperchio e lasciate cuocere a fiamma bassa, aggiungendo mano a mano il vino restante.
Una volta terminato il vino bianco, togliete i gambi di prezzemolo e l’aglio e versate in padella la passata di pomodoro. Lasciate cuocere per mezz’ora. Regolate di sale e pepe, spegnete il fuoco, socchiudete il coperchio e fate riposare per un’altra mezz’ora. In questo modo il pomodoro prenderà ancor meglio il giusto del polpo. Fate cuocere gli spaghetti in abbondante acqua, non troppo salata. Scolateli al dente e uniteli al condimento. Amalgamate il tutto e impiattate con un filo di olio extravergine di oliva a crudo e un po’ di prezzemolo. I vostri spaghetti con il polpo sono pronti. Buon appetito.