Gli spaghetti alla matalotta sono un piatto originario della Sicilia, in particolare della zona di Siracusa. Si tratta di una ricetta di recupero. Nacque infatti per recuperare il brodo avanzato della tradizionale zuppa di pesce alla siracusana. Magari lo si preparava la domenica, e poi si utilizzava il brodo per il primo del lunedì. Oppure veniva congelato per poi essere tirato fuori al momento opportuno. Per realizzare al meglio la ricetta quindi dovreste avere questo brodo di pesce in particolare. Ma potete personalizzarla con quello che siete soliti cucinare in casa vostra.
Le origini della cucina siracusana sono antichissime. Le sue radici affondano all’epoca greca, durante la quale i cuochi erano molto rinomati ed i loro piatti erano esportati al di fuori della Sicilia. La città di Siracusa è definita la patria di quella che fu la prima scuola di cucina in Occidente. Già nel V secolo a.C. si menzionavano negli scritti i suoi oliveti e la lavorazione che essa faceva del pesce, ponendolo sotto sale. Tra le ricette marinare più antiche e tipiche di Siracusa c’è: La Pasta alla matalotta
Conosciuta anche come pasta co broru ro pisci (con il brodo del pesce). Questo piatto ebbe origine durante il periodo della dominazione francese in Sicilia: la parola “matalotta” deriva da matelot e significa marinaio. Tra i siracusani si sviluppò l’abitudine di non buttare il brodo che avanzava dalla zuppa di pesce, così essi presero a riutilizzarlo per condirvi la pasta (il brodo al giorno d’oggi si preferisce prepararlo fresco). Si tratta di un piatto povero, che non richiede eccessivo utilizzo di materie prime. Generalmente si utilizza solamente lo scorfano rosso (detto cipuddazza) gli spaghetti (interi o spezzati), olio d’oliva e formaggio grattugiato per condire. La versione odierna di questo piatto prevede anche l’ulilizzo del pomodoro per il brodo: passato o tagliato a pezzetti.
Spaghetti alla matalotta Ingredienti
- brodo di pesce 400 ml
- spaghetti 200 g
- prezzemolo
- capperi
Preparazione
La prima cosa da fare per preparare gli spaghetti alla matalotta è mettere sul fuoco l’acqua salata per la pasta. Partiamo infatti dal presupposto che il brodo di pesce sia già pronto. Misuratene i 400 ml filtrando bene il brodo, quindi trasferitelo in una padella e mettetelo a scaldare sui fornelli. Filtrare il brodo è fondamentale se non volete ritrovarvi nel piatto delle squame o delle lische. Scolate la pasta 3 minuti prima del tempo previsto dalla confezione e trasferitela subito nel tegame con il condimento. Fate sobbollire il tutto per 2 minuti, in modo tale che la pasta si insaporisca.
Impiattate e versate sui piatti il brodo restante. Completate con i capperi dissalati e il prezzemolo fresco tritato finemente. I vostri spaghetti alla matalotta sono pronti. La ricetta originale prevede appunto l’utilizzo degli spaghetti che raccolgono bene il brodo. Ma se volete potete sostituirli con il formato di pasta che preferite. Vi consigliamo di provarli anche con gli anelletti siciliani e raccoglierli con un cucchiaio. Una ricetta di recupero semplice e squisita. Buon appetito.