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Come mangiare il panettone: Lo conoscete il trucco dei 90? Così diventano soffici e buonissimi anche i confezionati

Come li mangiate il panettone? In gran parte delle case degli italiani il panettone si mangia a temperatura ambiente. Si scarta, si toglie quindi l’involucro di plastica, si taglia e poi dopo si toglie via la carta che che lo avvolge.

Ma se lo vogliamo mangiare riscaldato? C’è un trucco semplice, anzi due. Con questo metodo il panettone avrà tutt’altro sapore e lo gusterete diversamente.

Il trucco dei 90 gradi

La prima cosa da fare è quella di prendere il panettone e togliere l’involucro di plastica. Impostate il forno in maniera statica a 90 gradi. Togliete la carta che avvolge il panettone: sia ai lati che sotto. A questo punto poggiatelo sulla leccarda. Una volta che il forno avrà raggiunto i 90 gradi spegnetelo e infornate il panettone. Lasciatelo lì per 3 o 4 minuti massimo. Toglietelo e gustatelo con quello che volete. Se volete un’ottima crema al mascarpone leggete i nostri consigli.

Riconoscere un buon panettone significa saper apprezzare la qualità degli ingredienti, la maestria artigianale e la cura nella lavorazione. Optare per un prodotto artigianale non solo garantisce un sapore autentico, ma valorizza anche una tradizione secolare che rende questo dolce un vero gioiello del Natale.

Come Riconoscere un Buon Panettone: La Guida Completa

Il panettone, simbolo della tradizione natalizia italiana, è un dolce che richiede maestria e cura nella preparazione. Ma come si riconosce un panettone di alta qualità? Ecco una guida per identificare un prodotto artigianale ben fatto e distinguere un panettone eccellente da uno industriale o scadente.

  • L’Etichetta e la Lista degli Ingredienti
  • Un buon panettone si riconosce innanzitutto dall’etichetta. Gli ingredienti devono essere pochi e di qualità:
  • Farina (preferibilmente di grano tenero)
  • Burro (e non surrogati come margarina o oli vegetali)
  • Uova fresche (e non in polvere)
  • Zucchero
  • Lievito madre naturale
  • Canditi e uvetta di alta qualità (non devono avere conservanti e additivi artificiali).
  • Da evitare: additivi, conservanti, aromi artificiali, emulsionanti o grassi diversi dal burro.

2. La Forma e l’Aspetto Esteriore

  • Cupola: Deve essere ben sviluppata e leggermente spaccata in superficie, segno di una corretta lievitazione e cottura. Una cupola piatta può indicare una lievitazione insufficiente.
  • Colore: La crosta deve essere dorata in maniera uniforme, senza bruciature.
  • Alveolatura (i fori all’interno): All’interno, la struttura deve essere soffice, ben aerata e con fori di dimensioni irregolari, caratteristica della lievitazione naturale con lievito madre.
  • 3. Il Profumo: un buon panettone sprigiona un aroma naturale di burro, vaniglia, agrumi e lievito. Se il profumo è troppo intenso o artificiale, è probabile che siano stati utilizzati aromi chimici.

4. La Consistenza e la Sofficità

  • Soffice e leggero: Deve risultare elastico al tatto e tornare alla forma originale se premuto leggermente.
  • Umido, ma non unto: Non deve risultare secco o, al contrario, oleoso a causa di una quantità eccessiva di burro o grassi di bassa qualità.

5. La Gusto e la Degustazione

  • Equilibrato: I sapori del burro, dell’uvetta, dei canditi e del lievito devono essere ben armonizzati.
  • Non troppo dolce: Il livello di dolcezza deve essere moderato per non coprire gli altri aromi.
  • I Canditi e l’Uvetta: Devono essere morbidi e non secchi o gommosi. La quantità deve essere generosa e ben distribuita.

6. La Lavorazione Artigianale

  • Lievitazione lenta: Un prodotto realizzato con lievito madre richiede almeno 36-48 ore di lavorazione.
  • Lavorazione manuale: Il tocco del maestro pasticcere si nota nella cura dei dettagli, dalla scelta degli ingredienti alla forma finale.

7. La Conservazione

Un panettone di alta qualità ha una durata breve (circa 20-30 giorni), poiché privo di conservanti. Se la scadenza è troppo lontana, è probabile che contenga additivi artificiali.

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