La “nchiampara” è un prelibatezza di antipasto che si prepara ad Acri, in Calabria. È un piatto fisso nel menù de “il Carpaccio”, definito da Gianfranco Manfredi come un “santuario della cucina tradizionale” e dal quale emerge un racconto affascinante. La “nchiampara” rappresentava per i meno abbienti una sorta di pane non lievitato essenziale per la sopravvivenza. Si creava con una piccola quantità di farina, mescolata con acqua, una spruzzata di olio e le foglie succose e verdi dei cipollotti. Non si utilizzava il bulbo, perché troppo prezioso; inoltre, non prevedeva l’aggiunta di uova.
Le uova erano riservate per eventi importanti, per fare un’ottima impressione, e spettavano solo ai ricchi. Alla loro tavola, la “nchiampara” non compariva mai. Per loro, veniva servita la più ricca “Frittata con le cipolle”. Il ristorante Il Carpaccio, però, è riuscito a mantenere in vita questo piatto e lo presenta tra gli antipasti, rievocando la tradizione e mettendoci il cuore.
La “nchiampara”
Ingredienti per 4 persone
- 8 cucchiai di farina
- 1 cipolla fresco
- Sale, olio evo q.b.
Preparazione
Iniziate preparando una pastella liquida con acqua e farina, simile a quella che normalmente preparate per fare le crepes. Poi, tagliate a rondelle il bulbo della cipolla e gli steli verdi. In una padella capiente, aggiungete due cucchiai di olio d’oliva e fate imbiondire la cipolla.
Quando la cipolla è pronta, versate sopra la pastella. Fate cuocere a fuoco lento per cinque minuti, quindi girate la preparazione come se stesse facendo una frittata e cuocete per altri cinque minuti. Quando si formerà una crosticina dorata, il vostro antipasto sarà pronto e dovete servirlo immediatamente. Alcune varianti prevedono l’aggiunta anche di altre verdure come peperoni, melenzane o zucchine, verrà comunque fantastica. Leggi anche: Frittelle di cozze, a Napoli ne vanno matti. L’antipasto goloso, il segreto è tutto nella pastella di acqua. Buonissime