Secondi

Scaloppina alla crema d’acqua, si fa senza burro ma è ancora più cremosa e morbida. Si scioglie in bocca senza far ingrassare

La scaloppina alla crema all’acqua è una ricetta leggerissima e delicata. Un secondo piatto perfetto e ideale per cene fit. Non vi accorgerete neanche della differenza rispetto a quella tradizionale.

La scaloppina è uno dei piatti più rappresentativi della cucina italiana, apprezzato per la sua semplicità e versatilità. Nonostante sia oggi considerata un classico della tradizione culinaria, le sue origini sono legate a un’evoluzione della cucina europea e a pratiche gastronomiche consolidate nel tempo.

Ingredienti per 2 persone delle scaloppine alla crema d’acqua

  • 6/7 fettine di pollo ( sottili)
  • farina
  • sale
  • olio EVO
  • acqua
  • vino o limone per sfumare

Come si preparano

Partiamo dalle fettine di pollo. Se sono troppo spesse le possiamo battere un po’ per far in modo che si inteneriscano anche. Quindi le mettiamo su un tagliere e le copriamo con un foglio di pellicola. Adesso con un batticarne ( o un bicchiere o qualcosa di piatto e duro) battete le fette di carne dal centro verso l’alto. Fatto questo prepariamole.

Infariniamole bene. Prendiamo un piattino con della farina, le adagiamo sopra e sia da un lato che dall’altro facciamo in modo da coprirle. Sbattiamole un po’ per togliere l’eccesso. Facciamo un giro d’olio in padella ( anche abbondante, ma non troppo). Mettiamo subito le fette in padella senza far riscalbdare l’olibo. La fiamma dovrà essere media. Cominciamo a farle cuocere un po’ e aggiungiamo un po’ di vino o succo limone se volete. Alziamo la fiamma se avete aggiunto il vino. Adesso Aggiungete un mezzo mestolo d’acqua e alzate la fiamma. Vedrete che comincerà a formarsi la cremina. Fiamma al minimo e girate la padella. Spegnete la fiamma e servite con del prezzemolo e basilico. Buon appetito e occhio alla scarpetta.

Origine del nome

Il termine “scaloppina” deriva dalla parola francese “escalope”, che significa “fetta sottile di carne”. Questa tecnica, sviluppatasi inizialmente nelle cucine nobiliari dell’Europa del XVII e XVIII secolo, prevedeva di affettare sottilmente la carne per renderla più tenera e veloce da cucinare.

In Italia, il piatto si è adattato ai gusti locali, prendendo piede soprattutto nelle regioni settentrionali, dove si trovano alcune delle varianti più famose, come la scaloppina al limone o alla milanese.

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